NASCE IL “CANTIERE RECOVERY PISTOIA” TRE GRANDI REALTA’ TERRITORIALI, INSIEME, PER PROPORRE INNOVAZIONE E RILANCIARE L’ECONOMIA

CNA Toscana Centro, il Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale di Pistoia e l’Ordine degli Architetti P.P.C. di Pistoia, danno vita al Gruppo di co-progettazioneCantiere Recovery Pistoia” con l’obiettivo di elaborare un unico documento di proposte territoriali per l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund e della relativa programmazione economica dell’Amministrazione Regionale, in linea con le missioni e le relative componenti funzionali a realizzare gli obbiettivi economico-sociali definiti nel PNRR.

A fronte dei 13 miliardi destinati alla Toscana dal Next generation Eu, infatti, il gruppo di tre dei maggiori protagonisti della scena economica e professionale territoriale, si è coordinato per far affluire a Pistoia nuove idee e nuova linfa, utili ad attivare una programmazione economica che contenga tutte le opere e gli interventi strategici dei quali l’area pistoiese ha urgente necessità, sia per rilanciare il territorio in ogni suo aspetto peculiare, sia per progettare la rinascita e la ripresa post-Covid.

Le progettualità e le proposte contenute nel Cantiere Recovery Pistoia sono state presentate ufficialmente dal Delegato Area territoriale Pistoia Città CNA Toscana Centro, Riccardo Castellucci, dal Presidente dell’Ordine degli Architetti di Pistoia Paolo Caggiano e dal Presidente del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale Pistoiese Francesco Mati  al Sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, al Presidente della Provincia Luca Marmo, ai Parlamentari eletti nell’area pistoiese ed ai Consiglieri della Regione Toscana.

CNA Toscana Centro, il Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale di Pistoia e l’Ordine degli Architetti, intendono promuovere l’innovazione, sempre e ovunque, condividendo le loro esperienze, le loro azioni di resistenza, le loro pratiche di resilienza, imparando le une dalle altre e proponendosi come nuove piattaforme di conoscenza e si impegnano su 3 fronti: 

1 – Re-immaginare la città e gli spazi di vita. Non è più il tempo di manutenzioni e piccoli adattamenti, ma dobbiamo essere radicali e re-immaginare la città, ripensando le discipline che ne configurano lo spazio, per accelerare la transizione dalle forme insediative del Novecento a quelle dei tempi che cambiano, rimodellando lo spazio e i cicli della vita delle persone e le relazioni tra uomo e ambiente a partire dagli habitat urbani;

2 – Stimolare il metabolismo circolare, promuovendo un metabolismo non dissipativo, di uso, riuso e riciclo, impegnandosi ad aumentare la consapevolezza della mitigazione e/o adattamento alle emergenze climatiche e del ruolo della biodiversità e di altri servizi ecosistemici nel mantenimento degli equilibri biofisici e socio-economici, accanto all’urgente necessità di migliorare la collaborazione tra i fruitori e le catene di approvvigionamento, agendo per un riciclo programmato invece che in una insostenibile obsolescenza;

3 – Generare Valore, agevolando i partenariati pubblico-privato-società civile per la realizzazione di interventi integrati di efficienza energetica, di mobilità sostenibile, di sicurezza degli edifici, di riqualificazione del patrimonio storico, di qualità dell’ambiente, di bellezza dello spazio.

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